La sterilizzazione - Parte II
Nei cani femmina la questione è generalmente ritenuta più complessa, essenzialmente per due patologie: tumore delle mammelle e piometra: riguardo al tumore delle mammelle, il dr. Udo GansloBer (zoologo tedesco molto attivo nello studio dei cambiamenti fisici e comportamentali che avvengono nei cani sterilizzati) mette in guardia sopratutto su obesità, alimentazione troppo grassa o iperproteica e iniezioni per bloccare il calore. Inoltre è difficile valutare esattamente il rischio, dato che alcune razze sembrerebbero essere più sensibili di altre e bisogna inoltre considerare gli effetti negativi che tale operazione, da svolgersi in giovane età se si vuole effettivamente ridurre l'incidenza, andrà a comportare.
Riguardo alla piometra, la letteratura veterinaria suggerisce che affligga circa il 23% delle femmine intere, portando al decesso circa l'1% dei soggetti interi (Hagman R: New aspects of canine pyometra. Doctoral thesis, Swedish University of Agricultural Sciences, Uppsala, 2004). Va però detto che il tibetano non sembra essere una razza ad alto rischio e che quindi un'operazione preventiva (che non esclude però la necessità di controllare i cani, intervenendo qualora necessario) non sembra così necessaria.
I tumori uterini, della cervice e delle ovaie sono invece piuttosto rari, tanto da non giustificare un intervento a scopo preventivo (Hayes A., Harvey H J: Treatment of metastatic granulosa cell tumor in a dog, 1979)
Dal punto di vista degli effetti negativi, invece:
- se fatta prima dell'anno di età, aumenta significativamente il rischio di osteosarcoma, tumore con cattiva prognosi diffuso nelle razze medio-grandi
- aumenta il rischio di emangiosarcoma splenico di un fattore di 2.2 e di emangiosarcoma cardiaco di un fattore >5, tumore comune e principale causa di morte in alcune razze
- triplica il rischio di ipotiroidismo
- triplica il rischio di obesità
- causa incontinenza urinaria da sterilizzazione nel 4-20% dei cani femmina
- aumenta il rischio di infezioni del tratto urinario persistenti o ricorrenti di un fattore di 3-4
- aumenta il rischio di vulva ipoplasica, dermatite vaginale e vaginiti, sopratutto per le cagne sterilizzate prima della pubertà
- raddoppia il piccolo rischio (<1%) di tumori del tratto urinario
- aumenta il rischio di disturbi ortopedici
- aumenta il rischio di reazioni avverse alle vaccinazioni
(da "Long-Term Health Risk and Benefits Associated with Spay/Neuter in Dogs" di Laura J.Sanborn, 2007)
Con tutto ciò non si vuole certamente dare un quadro esaustivo della questione (sono comunque disponibili moltissimi studi che trattano l'argomento, molti di facile accesso in quanto ottenibili gratuitamente) nè consigliare di non ricorrere mai alla chirurgia, quanto piuttosto di farlo per esigenze reali e non per scopi preventivi che spesso non trovano giustificazione reale, anche nell'ottica della tutela del cane come soggetto, se lo si considera essere senziente e non oggetto.